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Cosa è l’analisi psicografica e come rivoluziona il modo di fare marketing

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Arriva la psicografica

Cosa è la psicografica? E’ stata definita come il lato oscuro del marketing, una procedura per esperti pubblicitari. Ma funziona davvero? Grazie allo scandalo Facebook/Cambridge Analytica questa nuova branca del marketing è uscita allo scoperto.

 

La psicografica ha il potenziale di trasformare il modo in cui il marketing capisce ed influenza il momento decisionale del consumatore.

 

Fondamentalmente, la psicografica si basa sulla profilazione del  target e sulle leve che fanno muovere le persone. Vediamo meglio nel dettaglio cosa è e come funziona.

 

Cosa è la psicografica?

La psicografica è lo studio del consumatore basato sulle sue attività, interessi, opinioni

Questa nuova metodologia affonda le radici nella raccolta dei dati, come possiamo immaginare. Va oltre, perciò, la classificazione per provenienza, razza, età e focalizza sulla comprensione degli attributi cognitivi, come le emozioni dei consumatori, ricercando valori, attitudini. E’ la parte psicologica che pesa maggiormente, quella che oggi permette ad un’azienda, o ad un partito, o ad una qualsiasi organizzazione data-driven, di seguire l’utente ed incontrarlo, parlare la sua lingua.

 

Così facendo, l’organizzazione cerca di capire cosa spinge un consumatore, un utente, un elettore, verso una decisione piuttosto che un’altra. Si capisce come questa nuova metodologia apra le porte ad un nuovo, affascinante mondo, in cui l’organizzazione può letteralmente orientare la decisione del proprio pubblico, usando le leve strategiche della maggioranza del gruppo di riferimento. I messaggi saranno diretti ed organizzati per colpire il bersaglio, studiato e conosciuto.

 

Questa modalità cambia il modo di fare comunicazione online. L’approccio con cui si segmenta il target (età, gruppi demografici) non ha più senso perchè sono altri i fattori che entrano in gioco nel processo decisionale. Per capire come e dove incontrare il proprio pubblico e instaurare un dialogo con esso, è necessario capire le leve emozionali, gli hobbies, lo stile di vita. Insomma, siamo esseri complessi, non possiamo pensare di ridurre la nostra complessità al luogo dove viviamo e all’età. Chiunque di noi penso si possa riconoscere in questo pensiero.

 

Un esempio pratico? Cambridge Analytica ha creato un profilo psicografico chiamato OCEAN, basato sulla creazione di un profilo “target”. Questo è basato sulla presenza o assenza di 5 tratti della personalità: apertura, coscienziosità, estroversione, piacevolezza, nevrosi. Con informazioni come queste, i brand possono personalizzare i messaggi e i toni in base alla tipologia di tratto del target.

 

La soluzione migliora sta sempre nel mezzo: la fusione delle informazioni, psicologiche e demografiche, danno una panoramica del consumatore che si avvicina alla realtà come mai prima d’ora. Facciamo un esempio per capire meglio. Se dovete lanciare l’apertura di un locale vegano potrete lanciare una campagna Facebook andando a selezionare il target sulla base dei loro interessi (atleti, follower di gruppi fitness). Nel momento in cui riuscite ad andare più in profondità, potrete esplorare il mondo degli appassionati di animali, o ancora delle persone che si sentono in colpa perchè mangiano.

 

Non scordiamoci che stiamo vivendo un’economia basata sui click: risparmiare tempo nel convertire i clienti da potenziali ad attivi sarà sicuramente un bel passo in avanti! E i dati, ancora una volta, ricoprono un ruolo fondamentale.

 

Come sono raccolte le informazioni necessarie alla psicografica?

Ci sono svariati modi per raccogliere le informazioni necessarie per mettere in pratica la psicografica. Alcuni metodi prevedono l’impiego di:

  • focus groups/interviste
  • la misurazione dell’audience
  • survey/questionari/quiz
  •  strumenti di analytics
  • ricerca dei dati nel web
  • social media (per esempio likes, clicks, tweets, posts, ecc.)
  • analisi di dati provenienti da terze parti (dmp)

Ci sono molti modi, legittimati, per avere i dati: le app sono un chiaro esempio di come i nostri dati vengano raccolti con il nostro consenso. Deleghiamo, in qualche modo, un algoritmo a mostrarci/proporci quello he più ci piace vedere, ci interessa (pensiamo banalmente alla costituzione di un account su Pinterest).

 

State of art

L’analisi, o l’ascolto, del target oggi può e deve essere rivista ed integrata in chiave psicologico ed emotiva per la creazione di pubblicità innovative. Attraverso l’analisi delle attitudini, del comportamento sul web, osservando le reazioni davanti ad un video, durante un webinair, una foto sui social, è possibile definire e segmentare il pubblico di un target e centrarne i bisogni.  E non solo. Sta arrivando un nuovo modo di fare pubblicità che arriva ad un target diverso o più ampio grazie all’interazione di attitudini, emozioni, valori. La componente personale, potremmo dire, che emerge dai dati sul web permette alle organizzazioni di andare più in profondità e capire in anticipo, prevedere, dare spazio, ai bisogni o alle aspirazioni degli individui. Integrare l’aspetto demografico con quello sociale e “personale” è la nuova frontiera della comunicazione, dove i dati sono la bussola per raggiungere l’obiettivo.

 

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